lunedì 15 settembre 2008

CUBA - Trinidad 1

Martedì 19 Agosto – Trinidad Finalmente si parte per Trinidad. Alle 10, dopo una bella colazione, partiamo con il cognato di Bertha (il tizio che ci era venuto a prendere con il mezzo scassato) che ci accompagna alla stazione degli autobus o per lo meno nei pressi… non si può mica far vedere… è abusivo! Il nostro autobus parte alle 12. Come al solito l’attesa è lunga… ma non avendo prenotato ci tocca! Un paio di ore di viaggio in cui abbiamo modo di constatare i guai portati dalla tempesta tropicale (… il mare è MARRONE!) e arriviamo a destinazione. Alla stazione degli autobus di Trinidad troviamo ad attenderci una marea di gente che propone sistemazioni per la notte. Ma noi abbiamo già il nostro personale cartello con scritto “Lucia Y Alexandro”. E’ Elbis (non Elvis… Elbis come lui specificherà con relativa mossa di bacino) il proprietario della casa dove alloggeremo che, accompagnato da un vecchietto con carretto che trasporterà le nostre valigie per le vie acciottolate del paese, ci aspetta per accompagnarci nella nostra stanza. Arrivati alla casa c’è ad aspettarci Mercedes (la moglie) con un fantastico succo di frutti tropicali fresco fresco…. e come si fa a dirgli di no. Che Montezumo abbia pietà di noi e non ci abbatta con la maledizione del cagotto! Una rinfrescatina e si parte per un giretto nel paese. Vediamo in fretta tutto quello che c’è da vedere, perché il paesino è molto piccolo ma si rivela degno della sua fama. E’ davvero molto caratteristico. Unico neo gli scocciatori che ti propongono e chiedono di tutto di più fino alla nausea. Torniamo a casa e con sigaro e libro alla mano ci piazziamo sui dondoli nel patio della casa a rilassarci un po’. Dopo poco ci raggiunge Elbis con cui scambiamo quattro chiacchiere su come si vive a Cuba e che nel frattempo ci offre un frutto mai visto prima, appena raccolto dall’albero che copre le nostre testoline. Naturalmente il nome non lo ricordo, comunque era davvero ottimo! In un batter d’occhio è pronta la cena. LUCULLIANA! Una aragosta a testa che a mala pena riusciva a stare nel piatto tanto, preceduta da zuppetta di pesce e seguita da dolce fatto in casa. La serata la terminiamo alla Casa della Musica dove ascoltiamo dell’ottima musica accompagnata da un Cuba Libre e ci dilettiamo con qualche salsa. Io più di Alessandro visto che sono stata invitata a ballare da un signore che con estrema galanteria gli ha prima chiesto il permesso.

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