lunedì 15 settembre 2008

CUBA - L'Avana 1

Giovedì 21 Agosto – Partenza per L’Avana

Sveglia all’alba perché alle 7:30 parte il bus. Questa volta però abbiamo prenotato (notare che la prenotazione consiste nell’essere scritti in una pagina bianca senza una data e un’ora… ma incredibile loro riescono a capire. Vabbè non ci facciamo domande che è meglio!) quindi basta arrivare alle 7 per poter fare il biglietto. Partiamo e arriviamo in orario nella capitale. Nonostante non ci avessero detto nulla arrovato alla stazione dei bus dell’Avana troviamo ad attenderci il solito cartello con il nostro nome. La casa che ci hanno riservato però è lì vicino e quindi lontano dai punti di nostro interesse. Chiediamo di andare più vicino al centro e dopo una telefonata ci dirottano nel Vedano. Arriviamo con un taxi e la signora che ci aspetta ci dirotta a sua volta perché è al completo. Finiamo in una casa semi autorizzata, nel senso che per fare dei lavori e quindi per pagare meno tasse, ha dichiarato allo stato che ospiterà solo persone Cubane. Questa esperienza ci mancava! Contrattiamo sul prezzo, visto che è un po’ più caro rispetto alle altre sistemazioni e otteniamo una colazione pequeña compresa nella cifra. La signora è molto ospitale e come lei la nonna 84enne che corre in giro per casa e ascolta musica a tutto volume come fosse una ragazzina, incredibile, e la signora delle pulizie che al ritmo di salsa ci racconta di essere una ottima ballerina. Dopo un riposino ci dirigiamo verso il centro passando dall’Hotel Habana Libre per vedere le storiche foto di Fidel al tempo della rivoluzione e intanto che ci siamo per fare la pipì, dopo una sosta nell’agenzia di Cuba Tour per prenotare 3 notti di Todo Incluido a Varadero. Passiamo dall’Università a cui un poliziotto ci nega l’accesso, non capiamo bene il perché. Proseguiamo verso il Malecon (il lungo mare dell’Avana) e lo percorriamo tutto fino ad arrivare in Habana Veja. Circa 6/7 chilometri a piedi. Non paghi facciamo ancora un giro fino alla piazza della Cattedrale. Molto bella! Da lì con un Coco ci dirigiamo verso casa (caspita quanta strada che abbiamo percorso!), per raggiungere un localino indicato dalla guida che si trova proprio nell’isolato dopo. Gira e rigira per le strade scopriamo che il locale è chiuso. Nella zona non c’è molto e quindi ci ritroviamo a mangiare un panino in un bar. Qui conosciamo Ariel un cubano con cognato italiano e con tanta voglia di chiacchierare…. proprio tanta. Dopo due ore di tante parole riusciamo a congedarci da lui e stravolti andiamo a dormire con la promessa di trovarci il giorno dopo per cenare insieme.

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